Brani di Saggezza

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IL ROSARIO

Non una stanca e meccanica ripetizione di formule, ma una dinamica d'amore: chi ama sente il desiderio di ripetere nel suo cuore il nome della persona amata e di 'contemplarla' dedicandole gran parte del suo tempo: così il mariologo padre Stefano De Fiores definisce la preghiera del Rosario che è stata arricchita da Giovanni Paolo II di cinque nuovi misteri: "i misteri della luce". Nella Lettera apostolica pubblicata per la circostanza, il Pontefice presenta i motivi di questa "opportuna integrazione" che intende abbracciare, scrive il Papa,"i misteri della vita pubblica di Cristo tra il Battesimo e la Passione".
Ne parliamo con padre Stefano De Fiores.
Come interpretare questa iniziativa del Papa?
Il Rosario ha un carattere selettivo, non esaustivo; non può certamente meditare su tutti i misteri, ma occorreva colmare il vuoto fra i misteri gaudiosi e i misteri dolorosi, laddove si passa dal ritrovamento di Gesù nel tempio alla sua agonia nel Getsemani. In quel "compendio di Vangelo" che è il Rosario non possono mancare, tra la fase della "vita nascosta" e quella della passione, gli episodi più significativi della vita pubblica di Cristo, momento centrale per la predicazione, l'insegnamento e la testimonianza.
Dove nasce questa esigenza innovativa?
Era già avvertita da diversi studiosi di questa pratica che, denominata 'Salterio della beata Maria', contava originariamente centocinquanta misteri, come i Salmi, ognuno scandito da un'unica Ave Maria, secondo la testimonianza racchiusa in un manoscritto del 1243. Successivamente, per renderne più agevole la recita, il certosino Domenico di Prussia intorno al 1450 introdusse il numero di 50 Ave Maria, suddivise in tre insiemi. Ma fu il beato Alano della Rupe (fine XV secolo) a perfezionare il disegno definendo la triplice serie dei misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi giunta fino ai giorni nostri. Dopo il Concilio Vaticano II se ne è parlato nell'esortazione apostolica Marialis cultus di Paolo VI (1974); poi non vi sono stati più interventi pontifici sul tema. Giovanni Paolo II ancora una volta ha saputo cogliere l'occasione per un rinnovamento che dia nuovo slancio e vigore ad una pratica non sempre ben compresa e valorizzata.
Come si colloca la figura di Maria nei nuovi cinque "misteri della luce"?
La sua presenza è esplicita soltanto in due, quelli relativi alle nozze di Cana e all'annuncio del Regno; "dietro le quinte", tuttavia, la Vergine è sempre presente poiché, come afferma Giovanni Paolo II, il Rosario consiste nella meditazione dei misteri di Cristo con il cuore della Madre. Anche Maria ha 'recitato' in silenzio il suo Rosario serbando nel cuore e meditando gli avvenimenti che riguardavano il Figlio. Nel cuore di Maria troviamo dunque i misteri di Cristo: ne è lei la prima "contemplatrice". Ma vi è un ulteriore motivo di questa presenza, se pure in controluce, indissolubilmente legato alla Vergine ed è l'incarnazione seguita al suo "sì", presupposto ineludibile per tutti gli altri che contiene e rende possibili. Di qui la conseguente e automatica presenza di Maria in tutti i venti misteri.
Come valuta l'invito del Papa a riprendere la recita del Rosario in famiglia?
A prima vista può sembra che voglia far rivivere un passato ormai concluso perché le condizioni e gli stili di vita di oggi sono certamente diversi da quelli legati a tale consuetudine. Tuttavia, colpiscono l'entusiasmo e la fiducia del Papa, la sua fede nella forza di questa preghiera che nella sua semplicità è autentica scuola di spiritualità e di silenzio. Ciò è attuabile solo in una famiglia veramente cristiana, che già condivide esperienze spirituali e liturgiche. Non è certamente qualcosa che si può improvvisare, ma sono convinto che la recita del Rosario in famiglia porterebbe frutti di comunione, speranza e pace.

I 5 Misteri della Luce
da recitarsi il Giovedì

1. Il Battesimo di Gesù
2. Le nozze di Cana
3. L'annuncio del Regno di Dio
4. La trasfigurazione di Gesù
5. L'istituzione dell'Eucaristia


In questi nuovi misteri si condensa la vita pubblica e l'insegnamento di Gesù per suscitare la fede. Giovanni Paolo II li propone alla meditazione del popolo cristiano per un giorno preciso della settimana, il giovedì. Per cui i Misteri Gaudiosi verranno riservati al lunedì e al sabato; i Misteri Dolorosi al martedì e al venerdì; i Misteri Gloriosi al mercoledì e alla domenica.