Tela di San Michele, Restaurata e ricollocata |
San Michele Arcangelo è il
titolare della Chiesa Parrocchiale. La tela è messa al centro del grande
nicchione architravato di stile ionico, posto sulla parete absidale del
presbiterio. E' una bella copia di autore ignoto del secolo XVIII del famoso San Michele di Guido Reni, venerato nella chiesa di S. Maria della Concezione (Chiesa dei Cappuccini) a Roma. Una copia è esposta nella Basilica di Loreto. E' molto comune in Diocesi (vedi le Chiese: Assunta di Senigallia, S. Arcangelo di Senigallia, Serra de' Conti, Morro d'Alba). Questo dipinto fu commissionato al Reni da Antonio Barberini, cardinale di Sant'Onofrio (e fratello di papa Urbano VIII), già vescovo di Senigallia dal 1625 al 1628. L'opera è databile al 1635 e già nel 1636 ne era stata ricavata una incisione dal De Rossi. La figura dell'Arcangelo Michele, cui l'artista conferì una raffinata bellezza e mirabili proporzioni, si colloca nello spazio pittorico con una disposizione in diagonale ed un perfetto bilanciamento degli arti superiori ed inferiori, protesi nell'atto di debellare il Male, simboleggiato dal Demonio. (dal "Brugnetto: Storia, Fede, Arte" di Don Angelo Mencucci) |
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Comunicato stampa del 25 settembre 2000: | ||
La parrocchia di Brugnetto ha posto mano al progetto di
restauro delle opere conservate nela chiesa. Il primo intervento a
riguardato la tela di San Michele Arcangelo, patrono della parrocchia,
restituita al suo primitivo splendore, al centro della grande nicchia
posta sulla parete absidale. Il restauro del san Michele è stato
mirabilmente eseguito dalla restauratrice Silvia Cuzzolin di Senigallia ed
è stato autorizzato dalla soprintendenza di Urbino. Come puntualizza don
Angelo Mencucci nel suo volume "Brugnetto: storia, arte e fede",
"l'opera è una copia esatta della tela commissionata al grande Guido
Reni dal card. Antonio Barberini, fratello di Urbano VIII e vescovo di
Senigallia dal 1625 al 1628. Se nella pala d'altare di Brugnetto non si
legge la mano del Reni, è però facile riconoscervi il talento di un
pittore che ha dato corpo e luce alla figura, non limitandosi ad una
attività di copista. Insomma, una tela realizzata nel XVIII secolo e
dominata da una figura, quella dell'Arcangelo, cui l'artista ha saputo
conferire una raffinata bellezza e bellissime proporzioni". I festeggiamenti per il patrono S. Michele quest'anno sono coincisi con la ricollocazione della tela al termine del restauro. Sabato 23 settembre dopo la celebrazione della S. Messa delle 20,30 che ha concluso il triduo di preghiera, la tela restaurata è stata ufficialmente presentata alla popolazione. Il parroco Don Carlo Paolucci ha ringraziato quanti hanno contribuito alla realizzazione dell'opera, in particolare la ditta OMCE e una signora di Brugnetto devota a san Michele. E' stato chiesto poi il contributo della provincia di Ancona. Ha letto poi una lettera del vescovo Orlandoni che non potendo essere presente ha comunicato l'apprezzamento e il valore di fede che tale opera promuove. La dottoressa Cuzzolin che ha eseguito materialmente il restauro ne ha descritto le fasi del lavoro svolto e ne ha fatto apprezzare maggiormente la bellezza e l'armonia delle forme. E' seguito quindi, su iniziativa del Circolo Culturale "Oscar Franceschini", il concerto della corale "S. Giovanni Battista" di Montignano diretto dal M° Roberta Silvestrini. Con l'intervento strumentale di un piccolo ensemble di quattro strumenti ad arco è stata eseguita la mirabile "Messa solenne breve in Sib maggiore" di Luigi Cherubini rappresentata per la prima volta in Duomo nel marzo scorso. La festa in onore del Patrono si è conclusa nella giornata di domenica 24 settembre con la solenne processione con la statua di San Michele e l'omelia di don Paolo Gasperini che ha richiamato tutti all'impegno di essere "forti" nella fede per combattere le insidie del male, riscoprendo la profonda attualità della figura di San Michele. Il progetto di restauro promosso dalla parrocchia di Brugnetto proseguirà con la tela raffigurante la Beata Vergine con Sant'Ubaldo, che è opera del Corvi, con le 15 splendide formelle rappresentanti i misteri del Rosario e infine con la tela della Crocefissione. Il progetto dovrebbe essere portato a termine nell'arco dei prossimi due anni. |